Il rivoluzionario gesto di comunione in mano: l’opinione del Padre Amorth

Il rivoluzionario gesto di comunione in mano: l’opinione del Padre Amorth

La pratica della comunione in mano è uno degli argomenti che ha suscitato dibattiti e discussioni all’interno della Chiesa cattolica. Padre Amorth, noto esorcista e teologo italiano, ha espresso alcune osservazioni sulla questione. Secondo il sacerdote, questa modalità di ricevere l’Eucaristia può portare ad una perdita del senso di sacralità e ad una minore attenzione nei confronti del corpo di Cristo. Padre Amorth sottolinea che la tradizione di ricevere la comunione sulla lingua, in segno di profondo rispetto e riverenza, andrebbe preservata. Tuttavia, sottolinea anche che il dibattito sulla forma di ricezione non dovrebbe divenire motivo di divisione all’interno della Chiesa, ma piuttosto di convergenza nell’amoroso gesto di accogliere il corpo di Cristo.

  • L’opinione di padre Amorth sulla comunione in mano: Padre Gabriele Amorth, noto esorcista italiano, ha espresso il suo pensiero sulla pratica della comunione in mano durante la celebrazione della messa. Secondo padre Amorth, la comunione in mano è una deviazione dalla tradizione e dalla norma liturgica, poiché è stata introdotta dopo il Concilio Vaticano II senza una reale necessità. Egli ritiene che la comunione in bocca, ricevuta direttamente dalle mani del sacerdote, sia la modalità più corretta e rispettosa di ricevere il Corpo di Cristo.
  • Le critiche di padre Amorth alla comunione in mano: Padre Amorth ha espresso preoccupazione riguardo alla comunione in mano a causa del rischio di sacrilegio. Egli sostiene che molte persone non trattano il Corpo di Cristo con la dovuta reverenza e rispetto quando lo ricevono nelle proprie mani. Inoltre, padre Amorth fa riferimento a vari episodi di abuso e profanazione dell’Eucaristia, come la conservazione dell’ostia consacrata come souvenir o la sua vendita su internet, per sottolineare l’importanza di una pratica corretta e cauta della comunione.

Vantaggi

  • La comunione in mano offre una maggiore partecipazione attiva dei fedeli durante la messa, permettendo loro di prendere personalmente l’ostia consacrata dalle mani del sacerdote. Questo favorisce un senso di coinvolgimento e di comunità, permettendo ai fedeli di entrare in contatto diretto con il sacramento.
  • La comunione in mano offre un’opportunità per un contatto più personale e intimo con il corpo di Cristo. Molti credenti avvertono un forte senso di connessione spirituale quando prendono l’ostia consacrata direttamente nelle loro mani, permettendo loro di sperimentare in modo più tangibile la presenza di Cristo nella loro vita.
  • La comunione in mano permette una maggiore praticità nell’amministrazione del sacramento. Durante le celebrazioni liturgiche con un gran numero di partecipanti, l’offrire la comunione in mano semplifica notevolmente il processo e riduce i tempi di distribuzione, permettendo così una messa più fluida e ordinata.
  • La comunione in mano rispetta l’autonomia e la dignità dei fedeli. Molti credenti apprezzano la possibilità di prendere personalmente l’ostia consacrata, sentendo che questo riconosce la loro fede personale e la loro responsabilità nel vivere il cristianesimo. Questa pratica rafforza il senso di responsabilità individuale nel ricevere il sacramento e può contribuire a una maggiore consapevolezza del proprio rapporto con Dio.
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Svantaggi

  • 1) Uno dei principali svantaggi della comunione in mano, secondo Padre Amorth, è la mancanza di rispetto e devozione nei confronti del sacramento dell’Eucaristia. Egli sostiene che la comunione sulle mani dei fedeli porta con sé il rischio di una maggiore casualità e leggerezza nell’approcciarsi al corpo di Cristo.
  • 2) Padre Amorth critica anche il possibile mancato rispetto delle particelle del Santissimo Sacramento nella pratica della comunione in mano. Egli sostiene che tramite la comunione sulla lingua, è più facile evitare la dispersione di particelle eucaristiche, garantendo così un’attenzione e un trattamento adeguato del corpo di Cristo.
  • 3) Infine, un’altra preoccupazione di Padre Amorth riguarda la possibilità di profanazione o sacrilegio durante la comunione in mano. Secondo lui, la possibilità di maneggiare l’Eucaristia con le proprie mani potrebbe favorire comportamenti irrispettosi o addirittura la presenza di malintenzionati che potrebbero sottrarre l’ostia consacrata per scopi non appropriati.

Chi è stato responsabile della decisione di fare la comunione sulla mano?

La decisione di permettere la comunione sulla mano ai fedeli è stata presa dalla Conferenza Episcopale Italiana durante la sua assemblea nel maggio 1989. In un’istruzione, la Chiesa ha stabilito che, accanto all’uso della comunione sulla lingua, i fedeli possono ricevere l’Eucarestia deponendola sulle mani protese verso il ministro, manifestando così riverenza e rispetto. Questa decisione è stata presa con l’obiettivo di favorire una maggior partecipazione dei fedeli durante la celebrazione eucaristica.

La possibilità di ricevere la comunione sulla mano, stabilita dalla Conferenza Episcopale Italiana nel 1989, ha consentito ai fedeli di esprimere la propria riverenza verso l’Eucarestia in modo più attivo. Questa decisione ha favorito una maggiore partecipazione durante le celebrazioni eucaristiche, offrendo una scelta aggiuntiva al tradizionale uso della comunione sulla lingua.

A partire da quando è consentito prendere la comunione in mano?

A partire dal dicembre del 1989, i vescovi italiani hanno introdotto un nuovo metodo di ricevere l’Eucarestia, che richiama l’usanza dei primi secoli. Da allora, i fedeli hanno la possibilità di prendere la comunione in mano durante la celebrazione della messa. Questa pratica ha suscitato dibattiti e discussioni, ma ha permesso ai credenti di vivere un rapporto più diretto e personale con il sacramento della comunione.

Questa innovativa modalità di ricevere l’Eucarestia, introdotta dai vescovi italiani nel dicembre del 1989, ha sollevato controversie ma ha anche dato ai fedeli la possibilità di sperimentare un legame più profondo e intimo con il sacramento, seguendo l’antica consuetudine dei primi secoli.

Come si fa la comunione usando le mani?

La comunione usando le mani è un gesto importante all’interno della liturgia cattolica. Secondo il rito, il fedele deve tendere entrambe le mani verso il sacerdote tenendole aperte e sovrapposte, con la mano sinistra sopra. Questo gesto simboleggia l’accoglienza e l’apertura al sacramento. Le mani non possono restare appoggiate al corpo, ma devono essere rivolte verso il sacerdote, mostrando rispetto e devozione. La comunione con le mani è un momento di intima comunione con Cristo e va eseguita con attenzione e devozione.

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Il gesto della comunione con le mani rappresenta l’accoglienza e l’apertura al sacramento nella liturgia cattolica. Questo momento di intima comunione con Cristo richiede attenzione e devozione, con le mani che devono essere rivolte verso il sacerdote, mostrando rispetto.

L’importanza della Comunione in mano secondo i dettami di Padre Amorth

La Comunione in mano secondo i dettami di Padre Amorth riveste un’importanza significativa nella pratica religiosa. Padre Amorth, famoso esorcista italiano, sostiene che ricevere l’ostia consacrata direttamente nelle mani dei fedeli permette di entrare in una relazione più intima con il corpo di Cristo. Questo gesto simbolico rappresenta un momento di profonda adesione e unione con Gesù, rafforzando la fede e la devozione dei credenti. La Comunione in mano, quindi, assume un ruolo fondamentale nella spiritualità dei cristiani, offrendo un momento di incontro diretto con la divinità.

Secondo Padre Amorth, l’importanza della Comunione in mano risiede nella sua capacità di favorire una connessione più intima con il corpo di Cristo, consentendo ai fedeli di rafforzare la loro fede e devozione. Questo gesto simbolico rappresenta un momento di profonda adesione e unione con Gesù, creando un’opportunità di incontro diretto con la divinità.

Padre Amorth e l’evangelica pratica della Comunione in mano: un confronto storico e teologico

Il confronto tra Padre Amorth, famoso esorcista e teologo cattolico, e la pratica della Comunione in mano, adottata da alcune comunità evangeliche, assume un significato storico e teologico molto interessante. Mentre Padre Amorth ha sempre difeso la tradizione della Comunione sulla lingua, sottolineando il rispetto per il sacramento e la presenza reale di Cristo nell’ostia consacrata, le comunità evangeliche hanno scelto di ricevere la comunione nelle loro mani come un gesto simbolico di partecipazione attiva e personale. Questo confronto evidenzia le diverse visioni teologiche e liturgiche tra le due confessioni religiose, ma anche l’importanza di considerare l’aspetto storico e le interpretazioni individuali nelle pratiche religiose.

Padre Amorth ha sempre ribadito l’importanza della Comunione sulla lingua, affermando la sacralità del sacramento e la presenza reale di Cristo nell’ostia consacrata, mentre le comunità evangeliche hanno optato per ricevere la comunione nelle mani come un gesto simbolico di partecipazione attiva e personale. Questo confronto mette in luce le differenti visioni teologiche e liturgiche tra le due confessioni, richiamando anche l’importanza di considerare il contesto storico e le interpretazioni individuali nelle pratiche religiose.

Comunione in mano: l’approvazione di Padre Amorth e il dibattito sulle tradizioni liturgiche

La comunione in mano, una pratica liturgica diffusa in molti contesti ecclesiastici, ha suscitato un acceso dibattito tra i credenti. L’approvazione di Padre Amorth, noto esorcista italiano, ha contribuito a rafforzare questa tradizione. Secondo lui, il gesto di ricevere l’ostia con le mani rappresenta un momento di intimità con Cristo e un segno di partecipazione attiva alla celebrazione eucaristica. Tuttavia, sono ancora molti i sostenitori della comunione sulla lingua, ritengono che sia più rispettosa nei confronti della sacralità dell’eucaristia. Il dibattito sulle tradizioni liturgiche rimane aperto e suscita discussioni intense all’interno della Chiesa.

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La pratica della comunione in mano continua ad essere oggetto di dibattito e divisione tra i credenti, con alcuni che apprezzano il gesto come momento di intimità con Cristo, mentre altri ritengono che la comunione sulla lingua sia più rispettosa verso l’eucaristia. L’approvazione di Padre Amorth ha contribuito ad alimentare il dibattito, ma le opinioni rimangono divise all’interno della Chiesa.

La questione riguardante la comunione in mano, ampiamente dibattuta nel contesto religioso, ha suscitato polemiche e opinioni contrastanti. Padre Amorth, una figura di spicco nella Chiesa cattolica, ha espresso con convinzione la sua preferenza per la comunione sulla lingua, sottolineando l’importanza del rispetto nei confronti del sacramento e del mistero eucaristico. Tuttavia, è necessario tenere conto delle motivazioni che spingono alcuni fedeli ad optare per la comunione in mano, come la volontà di maggiore partecipazione attiva e il rispetto delle tradizioni culturali. In ultima analisi, indipendentemente dalla scelta personale, è fondamentale mantenere il rispetto reciproco tra i credenti, evitando ogni forma di giudizio e promuovendo una visione di comunione e fratellanza all’interno della Chiesa.

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